L’esame Ecocolordoppler è anche indispensabile e di prima scelta diagnostica per lo studio nella prevenzione e cura delle malattie delle arterie degli arti superiori e inferiori, addominali (ad esempio aorta addominale) e vasi carotidei al collo.
La fotopletismografia e la capillaroscopia sono esami utili nella diagnostica delle patologie microcircolatorie delle mani e piedi (ad esempio fenomeni acrocianotici e di Raynaud, che si manifestano con la comparsa di freddo intenso alle estremità).
Tra le malattie delle arterie la più frequente è la arteriopatia ostruttiva delle arterie degli arti inferiori dovuta alla presenza di placche aterosclerotiche.
La claudicazione intermittente è il principale sintomo dell’insufficienza arteriosa periferica. Si tratta di un dolore che insorge improvvisamente in una gamba, raramente colpisce entrambi gli arti, mentre si cammina ed è localizzato generalmente sul polpaccio o sulla coscia; il paziente ha difficoltà nella deambulazione e l’intensità del dolore varia sia in base alla distanza che si percorre, sia al tipo di terreno (in pianura o in salita).
Durante il cammino e lo sforzo muscolare c’è una maggiore necessità di apporto sanguigno alle gambe, ma a causa del “restringimento” delle arterie questa può non essere assicurata: ecco perché insorge il dolore, spesso in modo acuto. La diagnosi è prevalentemente clinica, si basa cioè sulla storia e sull’analisi dei sintomi del paziente. Vengono in seguito effettuati esami più approfonditi (in primis l’Ecocolordoppler, eventuale AngioRMN o angiografia).
In base alla diagnosi lo specialista deciderà il trattamento più idoneo alla gravità ed al tipo di ostruzione e alle condizioni cliniche del paziente; la terapia può essere chirurgica o, a seconda dell’evoluzione delle lesioni, mini invasiva endovascolare. In casi selezionati e iniziali può essere sufficiente la sola terapia medica con farmaci specifici, uno stile di vita sano, niente fumo, riduzione dei grassi alimentari, il controllo dei fattori di rischio (ipercolesterolemia, ipertensione, diabete).
L’aorta è la più grande arteria del nostro organismo, parte dal cuore, attraversa il torace e l’addome e fornisce rami arteriosi a tutti gli organi. L’aorta addominale ha, nell’adulto normale, un diametro massimo inferiore a 2 cm. Talora può dilatarsi e se la dilatazione supera i 4 cm, si parla di aneurisma dell’aorta addominale (AAA) Il rischio di sviluppare un aneurisma dell’aorta è del 5-10% negli uomini fra i 65 e i 79 anni e sono maggiormente colpiti i fumatori, quelli che abbiano avuto in famiglia parenti affetti da AAA, ed i soggetti affetti da malattie vascolari in altri distretti (coronarie, carotidi, arti inferiori). Il rischio maggiore è quello della rottura; in questo caso si verifica una grave emorragia interna che può essere fatale, il rischio di rottura è elevato quando l’aneurisma supera il diametro 5-5.5 cm. Questo è il motivo per cui questa patologia va diagnosticata precocemente e l’intervento chirurgico o endovascolare va effettuato prima che il rischio di rottura divenga elevato.
I vasi carotidei (sovraortici) situati al collo rivestono una grande importanza perché irrorano i vasi cerebrali, sono interessati soprattutto dalla malattia aterosclerotica, anche in età non avanzata.
L’esame Ecocolordoppler è di prima scelta sia per la prevenzione che per la cura della malattia. E’ molto importante che in un referto siano valutati sia i parametri morfologici che quelli emodinamici; in particolare nei parametri morfologici è importante indicare non solo il grado di stenosi ma anche lo spessore della intima parietale e come è fatta la placca, perchè alcuni tipi di placca sono a maggior rischio. Le placche sono classificate: placca del I tipo ipoecogena; placca del II tipo mista prevalentemente ipoecogena; placca del III tipo mista prevalentemente iperecogena; placca del IV tipo iperecogena, possono essere presenti spots calcifici; placca del V tipo hard calcifica. Le placche ipoecogene a prevalente costituzione lipidica sono quelle a maggior rischio di causare problemi cerebrali. Molto importante è che sia segnalata anche la regolarità o meno della superficie della placca, perchè esistono delle placche a superficie irregolare, che sono definite placche instabili proprio per il grande rischio di embolizzazione che determinano. Le placche ipoecogene a prevalente costituzione lipidica sono inoltre quelle a maggior rischio di causare problemi cerebrali.
Tutte le persone, soprattutto quelle con fattori di rischio, dovrebbero effettuare l’esame Ecocolordoppler arterioso e venoso dopo i 40 anni con una periodicità indicata dallo specialista dopo la prima visita.
Gli esami invasivi, quali la Angiografia, AngioTac etc. vengono riservati solo a casi specifici dopo aver effettuato lo studio del paziente con le metodiche non invasive.